La Commissione dei Diritti Umani britannica ha emesso un verdetto molto pesante nei confronti di Jeremy Corbyn, ex leader del partito laburista, in merito all’antisemitismo.
Commissione che ha utilizzato parole dure contro il partito durante la gestione di Corbyn, responsabile “di discriminazione e vessazione” nei confronti degli ebrei, membri e iscritti al partito:
“C’era una cultura nel partito laburista che, nel migliore dei casi, non ha fatto abbastanza per prevenire l’antisemitismo e, nel peggiore, sembrava accettarlo”.
Il verdetto della Commissione ha portato il partito laburista, ora guidato da Keir Starmer, a sospendere Corbyn, riversando sulla sua figura tutte le responsabilità in merito all’avversione verso gli ebrei.
Il nuovo leader laburista del Regno Unito così commentato il verdetto della Commissione:
“È il nostro giorno della vergogna. Chiedo vivamente scusa per il dolore che il mio partito ha causato. Le conclusioni del rapporto sono chiare e nette, ci sono stati errori da parte della leadership, che hanno provocato una cesura tra il partito e la comunità ebraica. Sono costernato per tutto ciò che questo ha provocato. Abbiamo profondamente deluso la comunità ebraica”.
Starmer ha continuato:
“Mi riterrò soddisfatto solo il giorno in cui il Labour non sarà più associato alla parola antisemitismo: ma la strada è lunga. Chi ha negato questo problema, è parte del problema”.
Non si è fatta attendere la risposta di Corbyn riguardo la sua sospensione dal partito:
“Mi opporrò duramente alla mia sospensione. Ho sempre criticato chiunque negasse ci fosse un problema di antisemitismo nel partito. Non ho mai tollerato e mai tollererò ogni forma di razzismo”.
Jeremy Corbyn più volte ha dimostrato il suo antisemitismo (solo per citare due episodi: non partecipò alle celebrazioni del centenario della Dichiarazione Balfour nel 2017 e tre anni prima omaggiò la tomba di uno dei terroristi della strage alle Olimpiadi di Monaco ’72), ma spesso non ha trovato ostacoli da parte dei membri del partito laburista che, per impotenza o volontà, non l’hanno mai veramente fronteggiato.