Bulgaria, condannati due membri di Hezbollah per l’attentato ai turisti israeliani

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Bulgaria, condannati due membri di Hezbollah per l’attentato ai turisti israeliani

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C’è il gruppo terroristico Hezbollah dietro l’attentato ai turisti israeliani avvenuto a Burgas, in Bulgaria, avvenuto il 18 luglio 2012. A confermarlo è stato il tribunale di Sofia, che ha individuato in Mohamed Hassan al-Husseini l’autore dell’attacco sucidida che, secondo l’accusa, è stato aiutato da Hassan al-Haj Hassan e Meliad Farah, entrambi condannati all’ergastolo in contumacia e al momento latitanti.

Il tribunale, inoltre, ha stabilito che i due dovranno risarcire i feriti e i parenti delle vittime per una cifra pari a 500 milioni di lev (circa 275 milioni di franchi).

L’attentato contro i turisti israeliani in vacanza sul Mar Nero avvenne, come scritto sopra, il 18 luglio 2012, quando un attacco suicida all’interno di autobus causò la morte di sei persone (cinque israeliani e il conducente) e il ferimento di altre trentasette.

Al momento dell’attacco suicida, le persone a bordo del mezzo erano quarantasette: alcune riuscirono a salvarsi scappando dal buco causato dall’esplosione. Nell’immediatezza dell’attentato le testimonianze aiutarono le autorità a ricostruire quanto avvenuto. Un testimone raccontò di aver sentito l’esplosione subito dopo aver visto qualcuno salire sul mezzo, mentre un altro disse a una radio dell’esercito israeliano:
“E’ stato un attentato suicida. Ci siamo seduti, pochi secondi dopo abbiamo avvertito la grande esplosione e siamo scappati, passando attraverso uno squarcio nell’autobus. Abbiamo visto corpi e tanti feriti”.

Ormai sono settimane che continuiamo a scrivere dell’eccessiva mobilità che caratterizza Hezbollah in Europa. Membri del gruppo terroristico libanese, braccio armato dell’Iran, stanno attraversando il Vecchio Continente in un lungo e in largo. 

È di pochi giorni fa la notizia, arrivata dagli Usa, che Hezbollah avesse intenzione di colpire l’Italia, avendovi nascosto armi, così come in Spagna, Francia, Grecia e Svizzera. Armi fra cui va annoverato il nitrato di ammonio, diventato l’involontario protagonista della tremenda esplosione che ha devastato il porto di Beirut il 4 agosto scorso.

Quanto dovrà ancora passare prima che l’Unione Europa inserisca Hezbollah nella sua black list senza fare distinzioni fra ala militare e ala politica? Come mai alcuni paesi europei hanno condannato a 360 gradi il gruppo terroristico sciita ma non riescono a far sentire la propria voce ai piani altri dell’Ue? Eppure tra gli stati che hanno preso questa decisione ci sono governi potenti come quello della Germania e del Regno Unito…

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