Continuano i lanci di palloni incendiari sparati da Gaza verso Israele. Negli ultimi giorni, infatti, dalla Striscia queste armi aree stanno incendiando il sud dello Stato ebraico.
Si stima che nelle ultime 72 ore, circa 50 incendi abbiamo bruciato 850 ettari di foreste e campi agricoli, con danni incalcolabili per gli animali che occupano queste zone. Non si hanno – per fortuna – notizie riguardanti morti o feriti.
La risposta dell’aviazione israeliana non si è fatta attendere perché come ribadito da un portavoce dell’esercito, Israele “continuerà ad operare quanto necessario contro i tentativi di danneggiare civili israeliani”.
Portavoce che in precedenza aveva detto che gli aerei israeliani avevano centrato “un presidio militare usato dalle forze navali di Hamas, infrastrutture sotterranee e posti di osservazione”, ritenendo “l’organizzazione terroristica responsabile di tutto ciò che ha origine da Gaza”.
Israele ha preso altre misure per fronteggiare l’emergenza dei palloni incendiari, fra cui quella di fermare l’importazione di combustibile nella Striscia decisa dal Cogat, l’organismo che sovrintende le attività di governo israeliano nei Territori.
Usare palloni incendiari come armi non è il segnale che Hamas non ha a disposizione un arsenale, anzi. Conferma che l’organizzazione terroristica utilizza ogni mezzo per attaccare Israele, non avendo alcuna cura degli animali e del verde.
Ma soprattutto è un messaggio ai cittadini israeliani che abitano al confine e vivono di agricoltura: dovete avere paura per voi, per i vostri campi e i vostri guadagni.
Non si deve correre il rischio di sottovalutare la pericolosità dei palloni incendiari. Si farebbe l’ennesimo assist da Hamas, pronto a puntare il dito contro Israele in ogni occasione. Non sono armi innocenti, sono armi di distruzione che, come detto, minano anche le convinzioni dei piccoli agricoltori israeliani del sud.
Viene da domandarsi dove siano i vari partiti “Verdi” internazionali, dove sia la loro indignazione per la distruzione di campi e alberi. Che siano tutti in vacanza? Oppure quando il verde è israeliano, l’indignazione d’incanto sparisce?