Se l’antisemitismo biologico sembra un’eredità ancorata al secolo scorso, l’antisemitismo culturale e sociale gode di nuova linfa vitale, che aumenta in prossimità di crisi come quella che stiamo vivendo a causa del Covid-19.
È il caso relativo alle affermazioni di Esteban Lizondo, professore universitario che, durante una lezione di politica internazionale online attraverso la 21st Century Business University di Cordoba, in Argentina, ha detto che la creazione dello Stato di Israele è stata una resa alla “lobby sionista”, in cambio di denaro, aggiungendo di offrire un bonus a chiunque riesca a trovare “un ebreo povero”.
Denaro che secondo Lizondo “dimostra il potere che hanno gli ebrei”, una stancante litania esplicitata senza alcuna vergogna.
Il professore universitario è andato addirittura oltre, proponendo ai suoi studenti una rilettura ignobile dello sterminio nazista:
“Perché pensate che i nazisti abbiano ucciso così tanti ebrei? Per l’invidia che avevano. Immaginate che i tedeschi sanguinino a morte in una crisi economica terminale, e gli ebrei … continueranno a diventare ricchi”.
L’episodio sarebbe rimasto all’interno dell’ambiente accademico se uno studente non avesse registrato la lezione e l’avesse postata su Twitter, social su cui è arrivata la replica della stessa università di Cordoba, la quale in un comunicato ha fatto sapere che:
“In conformità con i suoi valori fondanti, laico e democratico, non ammette alcun tipo di discriminazione e nelle sue classi l’unico limite alla libertà di insegnamento e di pensiero sono gli atteggiamenti e le posizioni non democratiche”.
Fatto sta che Esteban Lizondo ha esternato il suo antisemitismo liberamente e in tanti hanno potuto ascoltarlo.
E se un solo studente è stato convinto dalle sue parole, vuol dire che il seme dell’anti-ebraismo sta continuando attecchire. Quello stesso studente potrebbe, a sua volta, convincere un’altra persona, proseguendo una spirale sempre più pericolosa.