Sono stati restituiti alla Comunità ebraica di Roma 19 volumi, che i nazisti sottrassero dalla biblioteca comunitaria tra il settembre e dicembre 1943.
A sancire la restituzione è stata la firma di un protocollo d’intesa tra la Comunità ebraica di Roma e il Comando Tutela Patrimonio Culturale dell’Arma dei Carabinieri.
La cerimonia ha avuto luogo nei giardini della Sinagoga Maggiore della capitale, alla presenza del Rabbino Capo Riccardo Di Segni, della presidente della Cer Ruth Durughello, del Sottosegretario per i beni e le attività culturali e per il turismo Anna Laura Orrico, del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Giovanni Nistri, della direttrice Generale degli archivi, Anna Maria Buzzi, del direttore degli Uffizi di Firenze Eike Schmidt e del Generale di Brigata del Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, Roberto Riccardi.
Riccardi che ha raccontato il percorso intrapreso dai libri prima di tornare al legittimo proprietario:
“I volumi sono stati recuperati da Rodolfo Siviero, un agente segreto attivo nella seconda Guerra mondiale proprio nel recupero delle opere d’arte. Le opere sono state raccolte e catalogate, per cui oggi possiamo restituire un pezzo della storia e della cultura dell’identità ebraica in Italia e non solo”.
L’episodio è stato così commentato dalla presidente della Comunità ebraica romana, Ruth Durughello, che a margine della firma ha affermato:
“Oggi riceviamo in dono questi libri che sono oggetto di una restituzione importante che persegue e prosegue il lavoro di restituire dignità a quelle famiglie che purtroppo non ci sono più e che hanno visto sottratti i loro beni e patrimoni. Il recupero non è solo storico artistico e culturale, è soprattutto recupero della memoria e della storia di questo paese e dei tanti ebrei che purtroppo oggi non possono essere più con noi”.
La massima esponente politica della Comunità ebraica è entrata nel dettaglio di cosa prevede il protocollo:
“Il protocollo prevede una collaborazione strutturata fra la comunità ebraica di Roma, propri dipartimenti, archivio e museo, e tutto ciò che si occupa di cultura e il Comando generale della Tutela del patrimonio dei Carabinieri perché sempre più spesso compaiono nel panorama nazionale e internazionale dei beni che hanno una storia o comunque un’identità ebraica. A questo punto la comunità ebraica di Roma proprio in virtù della sua conoscenza competenza e preparazione, e anche storia, diventa il partner di riferimento per l’analisi, la valutazione e la ricerca ulteriore del patrimonio sottratto”.
L’intervento del Rabbino Capo, Riccardo Di Segni, si è incentrato sull’importanza dei libri, affermando che “ognuno di noi è la lettera di un libro che è stata scritta o deve essere scritta” e che quindi oggi sono stati restituiti “anche dei corpi e delle anime”.
Una cerimonia commovente che ha fatto tornare a casa un patrimonio culturale della Comunità ebraica di Roma.