Il Parlamento dell’Iran ha approvato un disegno di legge per prendere misure contro “complotti del regime sionista di Israele contro la pace e la sicurezza regionali e internazionali”. A riferirlo è stata l’“Irna”, l’agenzia stampa governativa.
Il presidente della commissione parlamentare per la Sicurezza nazionale e le politiche estere Mojtaba Zolnouri ha dichiarato che all’interno della legge, approvata all’unanimità, sono inclusi 14 articoli su misure contro gli “atti del regime contro la pace”.
Zolnouri che ha gettato ancora fango contro Israele, sostenendo che lo Stato ebraico sta provando a cavalcare la pandemia per danneggiare gli interessi nazionali iraniani.
Tra i 14 articoli della legge, figura anche che Teheran dovrà sanzionare anche tutte le istituzioni economiche, commerciali e finanziarie, che appartengono a cittadini israeliani o sono registrate nei Territori.
Il Parlamento iraniano ha approvato anche la creazione di una ambasciata “virtuale” a Gerusalemme Est, definita “la legittima capitale dello Stato di Palestina” dai legislatori iraniani.
Un membro di spicco della Repubblica Islamica è intervenuto anche sulla pace fra Israele e i palestinesi. Hojatoleslam Seyed Ebrahim Raeisi, facente parte del Corpo dei Guardiani della Rivoluzione Islamica (IRGC), ha dichiarato:
“Fino ad oggi l’Iran ha sempre accettato che la soluzione della questione palestinese fosse affidata ai negoziati, ma visto che ogni negoziato è risultato inutile a causa dell’arroganza israeliana la Repubblica Islamica ha deciso di appoggiare con ogni mezzo, finanziario e militare, tutte le iniziative della resistenza”.
Quanto deciso dal Parlamento iraniano è figlio di una campagna contro Israele che va avanti da molto tempo e che, negli ultimi mesi, ha visto il suo culmine nella falsa notizia che dietro alla pandemia ci sarebbe il governo di Gerusalemme.
Secondo l’Iran, infatti, il Coronavirus che sta bloccando il mondo sarebbe un “complotto sionista”. Tutto questo per giustificare le proprie inadeguatezze nel fronteggiare il Covid-19, che ha fatto della Repubblica Islamica uno dei paesi più colpiti.