Per le ultime generazioni è un dato di fatto. Non conoscono un ebraismo che ne sia privo. Invece, in un passato non molto lontano, il popolo ebraico non poteva vivere nel paese dove aveva formato la sua identità spirituale, religiosa e politica.
Non poteva vivere nella Terra dove aveva creato valori culturali che sono alla base del legame fra tutti gli ebrei del mondo, rimasti condivisi anche durante il millenario esilio forzato.
Una dispersione geografica che non ha avuto seguito sul piano culturale, perché qualunque ebreo del pianeta, anche il meno osservante, sapeva e sa che i figli d’Israele uscirono dall’Egitto guidati da Mosè, vagando nel deserto per quarant’anni e mangiando la manna fatta scendere dal Signore.
Da 72 anni il popolo ebraico può vivere in Israele, paese dove aveva formato la sua identità spirituale, religiosa e politica, e dove oggi risiedono 9.190.000 cittadini, 171.000 in più rispetto allo scorso anno.
Da 72 anni il popolo ebraico può vivere nella Terra mai dimenticata, assieme a 1.930.000 arabi e altri 454.000 cittadini appartenenti ad altre minoranze.
Dal 1948 il popolo ebraico può abitare in quello Stato che oggi festeggia la sua indipendenza (Yom Ha Atzmaut) assieme a 180.000 bambini in più nati nell’ultimo anno e a 44.000 persone in meno venute a mancare negli ultimi 365 giorni.
3,3 milioni di persone sono immigrate in Israele dal 1948, anno in cui solo il 6% della popolazione ebraica mondiale risiedeva nel Stato ebraico (11,5 milioni persone), dato che in 72 anni è salito al 45% (14,7 milioni persone).
Per millenni il popolo ebraico ha girovagato per il mondo, oggi può vivere in uno Stato ebraico dove le città più popolose sono Gerusalemme (936.047), Tel Aviv-Jaffa (461.352), Haifa (285.542), Rishon Lezion (254.238) e Petah Tikva (248.005), senza doversi nascondere o temere di esprimersi per paura di ripercussioni.
Oggi Israele festeggia Yom Ha Atzmaut (5 di Iyar del 5708 secondo il calendario ebraico), che segue Yom Hazikaron, giorno in memoria delle vittime delle guerre e del terrorismo.
Perché Israele non dimentica nessuno. Perché Israele non lascia indietro nessuno dei suoi figli. Perché Israele è sogno divenuto realtà.