Il terrorismo in Germania continua a far paura. Dopo l’attentato del dicembre 2016 in un mercatino di Berlino, il livello di allerta si è alzato senza più riabbassarsi. Sono numerose, infatti, le operazioni antiterrorismo ordinate dalle autorità tedesche per tentare di arginare quella che appare come una vera e propria deriva.
Ultima in ordine di tempo, quella effettuata nei distretti berlinesi di Hellersdorf, Hohenschönhausen, Spandau e Köpenick, a Ludwigsfelde nel Brandeburgo, a Hagen nella Renania settentrionale-Vestfalia e ad Arnstadt in Turingia.
Il blitz della polizia tedesca ha portato all’arrestato di cinque ceceni, di età compresa dai 23 ai 28 anni, che secondo le indagini stavano preparando attentati, uno nei quali alla Nuova Sinagoga di Berlino: l’edificio si trova sull’Oranienburger Strasse, una strada del centro città. Venne costruita nel XIX e fu distrutta durante la Seconda guerra mondiale, per poi esser ricostruita – anche se solo parzialmente – negli Anni 90.
La presunta cellula terroristica, sotto osservazione delle autorità tedesche dal settembre 2019, aveva girato numerosi filmati attorno al luogo di preghiera ebraico.
Secondo le prime ricostruzioni, la polizia tedesca è intervenuta solo dopo che i presunti terroristi pensavano di esser riusciti ad aggirare i controlli. La sensazione di poter agire in sicurezza e passare quindi alla fase operativa del piano si è ritorto contro ai cinque ceceni, che sono stati arrestati dalle forze dell’ordine di Berlino.
Il blitz, avvenuto martedì scorso, è l’ennesima conferma della penetrazione del terrorismo islamico in Germania e del pericolo che corrono gli ebrei del paese, stretti nella morsa dell’antisemitismo sia di natura islamica che di natura relativa all’estrema destra.