L’antisemitismo si abbatte sui muri di una sinagoga di Londra. L’odio anti-ebraico ha spinto ignoti a imbrattare con scritte antisemite il tempio ebraico di South Hampstead, i muri e i negozi dei quartieri circostanti di Hamstead e Belsize Park, nella parte settentrionale della città.
Il Maghen David (Stella di David), scritto con della vernice viola, è stato accompagnato dai numeri 9 e 11, un chiaro richiamo alla teoria complottista relativa agli attentati dell’11 settembre 2001, secondo cui il Mossad avvertì gli ebrei americani che così non si recarono nei luoghi degli atti terroristici.
L’assurda teoria ha trovato terreno fertile in molti complottisti grazie alla pubblicazione e alla diffusione datata 17 settembre 2001 da parte di un’emittente televisiva vicina all’organizzazione terroristica libanese Hezbollah.
Questo nonostante poche ore dopo gli attentati agli Stati Uniti, il Jerusalem Post avesse citato la stima provvisoria di 270-400 ebrei rimasti uccisi nel World Trade Center di New York.
Quanto accaduto a Londra, però, non deve sorprendere, almeno i lettori più attenti. Nel 2018, infatti, nella sola Londra gli episodi di antisemitismo sono stati quasi mille.
Per il 2019 ancora non ci sono i dati, ma gli atti contro gli ebrei sono numerosi. Basti pensare che nello scorso luglio, due atti antisemiti si sono verificati in poche ore.
Il secondo a Whitechapel, parte orientale della città, dove un uomo armato di coltello ha inseguito e minacciato di decapitare un ebreo ortodosso di 40 anni: l’aggressore è finito in manette.
L’antisemitismo dilaga in Europa e negli Usa, ma ancora troppi politici e media sembrano voler (o dover?) ignorare quella che è una vera e propria piaga delle società occidentali.
