La Giordania ha deciso di cancellare un pezzo di intesa con Israele. A comunicarlo è stato il ministro dell’Energia dello Stato ebraico, Yuval Steinitz, il quale ha confermato che a nulla sono valsi tutti gli sforzi per allungare i contratti di “affitto” dalla Giordania delle aree frontaliere di Naharayim e di Tzofar.
Sforzi che sono durati quasi un anno. Era l’ottobre 2018 quando re Abdallah aveva annunciato la volontà di non dare seguito al Trattato di pace del 1994 con Israele, che consentiva a quest’ultimo di affittare le due aree per 25 anni.
Allora il premier Benjamin Netanyahu aveva dichiarato che Israele avrebbe avviato “trattative con la Giordania per verificare la possibilità di un’estensione delle intese esistenti” facenti parti di un Trattato “importante e prezioso per entrambi i paesi”.
Le aree di cui non verrà rinnovato l’“affitto” sono due zone agricole al confine tra Israele e Giordania: la prima – Naharaym – si trova a sud del lago di Tiberiade, nel nord, dove nel 1997 un soldato giordano sparò su un gruppo di studentesse israeliane uccidendone sette; la seconda Zofar è situata a sud nel deserto del Neghev.
Le due aree sono state intensamente coltivate da Israele e la decisione di Amman danneggerà circa 30 agricoltori israeliani, che perderanno circa 250 acri di terra.
Riguardo l’attentato in una delle zone interessate di cui abbiamo scritto prima, c’è un particolare che fa capire quanto i rapporti fra Israele e Giordania si siano deteriorati. Dopo quell’attentato l’allora re Hussein (padre di Abdallah) si recò in Israele per porgere le proprie condoglianze ai familiari delle vittime.
La decisione giordana sta destando molta preoccupazione in Israele, che ritiene l’intesa con la Giordania, fondamentale per la pace in Medio Oriente così come il trattato firmato con l’Egitto firmato nel 1979.
Decisione così commentata nel 2018 da Abdallah che disse:
“La nostra priorità in questi ambiti regionali è quella di proteggere i nostri interessi e fare ciò che è necessario per la Giordania e i giordani”.
Interessi che non collimano con la pace in Medio Oriente.