Gli attentati dell’11 settembre 2001 sono stati celebrati da Al-Zawahiri, il capo di Al Qaeda. Il successore di Osama Bin Laden alla guida delle rete terroristica ha diffuso un video in Rete in occasioni degli atti terroristici che sconvolsero l’America e il mondo 18 anni fa.
Nel messaggio intitolato “E loro continueranno a combattervi”, il capo di Al Qaeda, inoltre, ha chiamato all’appello tutti gli islamici per “vendicare” le vittime delle guerre nei paesi islamici, esaltando “la jihad dei talebani” che “ha costretto gli Stati Uniti” a trattare perché incapace a vincere la battaglia.
Dopo il grave attentato nella redazione di Charlie Hebdo a Parigi nel gennaio del 2015, Al Qaeda non si è resa protagonista di grossi attentati in Occidente, anche se nello scorso agosto l’Onu ha lanciato l’allarme a causa del continuo radicamento del gruppo terroristico in Afghanistan, Africa occidentale, Somalia, Yemen, e soprattutto nella roccaforte siriana di Idlib, definita “la discarica più grande del mondo di combattenti terroristi stranieri”.
Gli attentati dell’11 settembre cambiarono il mondo ed evidenziarono le differenti tra la cultura occidentale e quella orientale. A distanza di quasi due decenni, le rivelazioni su quanto accadde quel giorno continuano a occupare le prime pagine dei giornali.
Come nel caso del maggio 2018, quando in un’intervista il politico iraniano Mohamma Javad Larijani ammise la complicità del governo di Teheran con Al Qaeda negli attentati agli Usa.
Attentati che hanno diviso l’Occidente e l’Oriente sin da subito, come non ricordare le celebrazioni di alcuni palestinesi che lo stesso 11 settembre 2001 festeggiarono i morti di New York e del Pentagono.