Eva Mozes Kor è morta ieri all’età di 85 anni. Nata il 31 gennaio 1934 a Portz, allora in Ungheria e oggi in Romania, è stata testimone della barbarie subite nei lager nazisti.
Venne sottoposta ad atroci esperimenti assieme alla sorella gemella da Josef Mengele, l’“Angelo della morte” ossessionato propri dai fratelli gemelli.
Fu proprio ad Auschwitz che inizio quel lungo processo di perdono, raccontato in un libro in cui scrisse di aver “imparato a perdonare” i suoi carnefici.
Ironia della sorte Eva Mozes Kor è deceduta a Cracovia, dove si trovava per l’annuale viaggio educativo con un gruppo di giovani proprio ad Auschwitz. A renderlo noto è stata una fonte della sua associazione Candles (Children of Auschwitz Nazi Deadly Lab Experiments Survivors). Assieme a lei c’era il figlio Alex.
Eva Mozes Kor fu una delle poche sopravvissute di Auschwitz e dopo la guerra andò in Israele fino agli Anni 50 per poi trasferirsi negli Stati Uniti, dove a Terre Haute, nell’Indiana, creò l’associazione Candles), un centro educativo e un museo della Shoah.
La vita di Eva sembrava essersi liberata dagli incubi notturni e dalle paure giornalieri fin quando l’incontro con un ex nazista non fece tornare tutto a galla.
Anche qui l’ironia giocò un ruolo fondamentale. Quell’incontro, invece, che farla cadere in nuovo baratro, le diede la forza per iniziare una nuova vita e perdonare chi avesse fatto del male a lei e alla sua famiglia (ad Auschwitz perse i genitori e due sorelle).
Eva Mozes Kor è stata un personaggio simbolo della Shoah e della voglia degli ebrei europei di cominciare una nuova vita dopo le atrocità subite. Quella voglia che a 85 anni ancora le permetteva di presenziare i viaggi educativi per i giovani, affinché sapessero quali angherie gli uomini avessero perpetrato nei confronti di altri uomini innocenti.