L’antisemitismo ha colpito anche Vienna. L’odio anti-ebraico ha messo le sue lunghe mani sulla capitale austriaca, dove un simbolo della Shoah ha subito oltraggi e danneggiamenti.
A essere tagliate e imbrattate con delle svastiche sono state le fotografie dei sopravvissuti all’Olocausto esposte lungo il Ring, una strada centrale della città. A denunciare lo spiacevole episodio è stato lo stesso fotografo Luigi Toscano, che in un post su Facebook ha scritto:
“Cari amici sono costernato. Sono state deturpate diverse immagini della mia mostra con delle svastiche. Non ci faremo piegare, da niente e nessuno. Purtroppo sono ancora in America e non posso essere sul posto. Ringrazio la mia squadra a Vienna, in particolare Mirco Franz e Peter Schwarz, il suo team di Esra Wien Psychosoziales Zentrum e l’ambasciata tedesca”.
L’episodio ha subito la ferma condanna del leader della comunità ebraica austriaca, Oskar Deutsch, secondo cui:
“Si tratta di un attacco antisemita a tutta l’Austria. È una mancanza di rispetto per l’arte e soprattutto per le persone ritratte, di fronte a chi è stato perseguitato durante il periodo nazista. Lo interpreto come un attacco agli ebrei ma anche come un attacco a tutti gli austriaci”.
Condanna arrivata anche dal cancelliere austriaco Sebastian Kurz che ha chiesto un’indagine approfondita e in tweet si è detto “costernato dalla contaminazione antisemita”.
Contaminazione antisemita e non atto antisemita. Che il cancelliere austriaco si riferisse ai recenti episodi di odio anti-ebraico accaduti nelle vicine Germania e Svizzera?
A essere certo è che negli ultimi mesi l’antisemitismo sta trovando terreno fertile in molti paesi europei, senza il giusto controllo e a volte anche l’avvallo di alcuni politici, che strizzano l’occhio all’estrema destra per il proprio tornaconto.