Antisemitismo in Argentina. L’odio antiebraico non ha risparmiato neanche il paese del Sud America, dove da tempo è stata scoperta una rete terroristica di Hezbollah.
L’episodio antisemita è andato in scena venerdì scorso davanti alla sinagoga Mikdash Yosef di Buenos Aires mentre le persone si apprestavano a uscire dopo la preghiera di Shabbat. Una coppia si è avvicinata al luogo di culto: una donna ha iniziato a correre in direzione del tempio ebraico urlando “ebrei, dovete morire tutti, uccisi”, l’uomo invece ha aggredito i presenti con un coltello, procurando ferite lievi curabili in ospedale con pochi punti di sutura.
Gli addetti alla sicurezza sono riusciti a fermare i due, che nei giorni antecedenti erano stati notati scattavano foto alla sinagoga.
Il rabbino Uriel Husni si è detto estremamente preoccupato non solo per l’episodio in sé ma anche per la situazione generale che si respira in città, in cui è presente una delle comunità ebraiche più grandi del mondo.
“Non so perché lo stiano minimizzando. Ora c’è il timore che i due vogliano vendicarsi, da tempo stiamo chiedendo che la polizia presidi l’ingresso della sinagoga”.
Ecco, la parola giusta è minimizzare. Perché quasi nessun media ha riportato la notizia. In Italia solo il sito Gaucho news ha scritto sull’episodio che deve allarmare per vari motivi.
L’antisemitismo è presente in moltissimi paesi, con varie tipologie di aggressioni: in questo caso nessun rispetto per la cultura, per la religione e per il giorno sacro agli ebrei: lo Shabbat.
Non è la prima volta che Buenos Aires è colpita dall’antisemitismo. Ecco alcuni episodi recenti e non che testimoniano l’antiebraismo argentino:
- 17 marzo 1992, Hezbollah colpisce ambasciata israeliana a Buenos Aires
- 18 luglio 1994, attentato al centro ebraico AMIA di Buenos Aires
- 19 gennaio 2015, ucciso il magistrato Alberto Nisman
- 26 febbraio 2019, aggredito rabbino capo di Buenos Aires