Il terrorismo torna a spaventare l’Italia. Un albanese è stato rimpatriato perché ritenuto pericoloso per la sicurezza nazionale. Il suo nome è Caca Shaban, un 38enne che viveva a Padova, dove aveva un discepolo, anch’egli finito sotto la lente della giustizia e in procinto di esser espulso: i due sono ritenuti dalla Digos di Padova affiliati all’Isis.
Sul profilo Facebook di Caca Shaban sono state trovare frasi contro gli ebrei e una caricatura di Hitler che dice: “Ne ho lasciato vivo qualcuno così capiranno perché ne ho ammazzati così tanti” e aveva mostrato la sua avversione per il Natale.
Il presunto terrorista si era radicalizzato in maniera piuttosto lenta. Gli inquirenti hanno fatto sapere che da ragazzo “normale”, che indossava abiti occidentali, è divenuto un uomo dalle tipiche e stereotipate caratteristiche legate al califfato: tunica e barba lunga.
Secondo le indagini, l’uomo era in contatto con alcuni combattenti kosovari radicalizzati e già arrestati in Albania, nella cui capitale, Tirana, è stato rimpatriato.
L’espulsione è stata ordinata dal prefetto di Padova Renato Franceschelli fatta in seguito alla segnalazione del questore Paolo Fassari, la cui azione si è basata sulle indagini della Digos avviate per irregolarità nella carta di soggiorno di Shaban, che non aveva un lavoro stabile ma faceva continui viaggi in Albania.
Le maglie della sicurezza si sono strette ancora di più dopo l’attentato di Strasburgo, che ha causato un aumento dei controlli e hanno rinforzato la collaborazione tra le varie forze di polizia. Questa espulsione conferma che in Italia esiste un problema terrorismo. Il fatto che le lunghe mani del terrore non abbiano colpito il paese non significa necessariamente che le nostre città siano al sicuro.