Israele è stato colpito dall’ennesimo attentato palestinese, a Ofra, nella West Bank. Il bilancio è di sette persone ferite, di cui una in maniera molto grave: si tratta di una donna incinta di 21 anni, gli altri sono il marito della donna e altre cinque persone, quattro delle quali hanno appena 16 anni.
Secondo le prime ricostruzioni, ieri sera, da un veicolo palestinese sono stati sparati numerosi colpi contro civili israeliani, che avevano preso parte a una cerimonia di accensione di candele in memoria di una vittima di un incidente stradale, nei pressi in una stazione degli autobus sulla strada 60.
La donna incinta, gravemente ferita e colpita da ferite da arma da fuoco alla parte superiore del corpo, e un’altra vittima, un maschio di 21 anni, ferito in modo lieve, sono stati trasportati presso il Centro medico Shaare Zedek.
Il dott. Alon Schwarz, un chirurgo traumatologico presso il Centro medico Shaare Zedek, ha detto che le gravi condizioni di salute di Shira Yael hanno costretto i medici a farla partorire. Il neonato è stato messo il bambino nell’unità di terapia intensiva neonatale.
Le forze dell’IDF hanno setacciato l’area alla ricerca dei responsabili del vile attentato contro inermi civili israeliani, arrivando a Silwad, una città palestinese situata nelle vicinanze, in cui hanno sequestrato le immagini delle telecamere di sicurezza dalle imprese locali.
Silwan, che è affiliata ad Hamas, è la casa del clan Hammad, una famiglia della West Bank che ha uno dei legami più stretti con l’organizzazione terroristica che governa la Striscia di Gaza.
Questo attentato, l’ennesimo contro civili israeliani, dimostra ancora una volta l’odio contro lo Stato ebraico e suoi cittadini. Per il terrorismo palestinese non fa differenza: militari, anziani, bambini o donne incinta, basta che a morire siano israeliani.