Chelsea ha deciso di lanciare una campagna di sensibilizzazione contro l’antisemitismo rivolta ai propri sostenitori, soprattutto nei confronti di coloro che si sono macchiati o si macchieranno di comportamenti razzisti.
Se il club calcistico di Londra riterrà colpevole un suo tifoso, non solo verrà allontanato dallo stadio ma rientrerà in un progetto che prevede una visita ad Auschwitz, uno dei simboli del terrore subito dalle vittime durante il secondo conflitto mondiale.
Sulla iniziativa, il presidente del Chelsea, Bruce Buck, ha dichiarato:
“Allontanare le persone dallo stadio non è sufficiente, non cambierà il loro comportamento. Questa politica dà invece ai tifosi la possibilità di capire quello che hanno fatto e di doversi comportare meglio. In passato li avremmo individuati prima di allontanarli dallo stadio fino a tre anni. Avete sbagliato ma avete due possibilità: non venire più a Stamford Bridge o capire il vostro errore. Quando ci sono cento persone che cantano è difficile prendere provvedimenti, tuttavia sui singoli possiamo agire”.
L’iniziativa del Chelsea ha l’obiettivo di constatare comportamenti razzisti dei propri sostenitori come quelli accaduti nei confronti dei tifosi del Tottenham nel settembre del 2017 in metropolitana, in cui vennero intonati cori ingiuriosi nei confronti degli ebrei.