La mano del terrorismo palestinese si è abbattuta ancora una volta su Israele e sul suo popolo. Un terrorista palestinese, Ashraf Nallawa, ha ucciso due persone e ne ha ferita un’altra nella zona industriale Barkan, nella Samaria.
Le vittime sono Ziv Hagiwi e Kim Levnground-Yehezkel. Ziv viveva a Rishon Le-Zion, era sposato e aveva tre figli, Kim aveva da poco avuto un bambino assieme al marito e abitava a Rosh Ha-Ain.
Il portavoce militare ha reso noto che il terrorista era in possesso di un regolare permesso di lavoro e che gli consentiva di esercitare la professione di elettricista nella fabbrica da alcuni mesi.
Il terrorista, che abita nel villaggio Shawika (vicino Tul Karem), è scappato con l’arma e al momento non si hanno sue notizie. Terrorista che ha seminato morte e odio in una zona considerata un emblema della pacifica convivenza fra israeliani e palestinesi, che in egual misura lavorano nell’area.
L’attentato di ieri ha destato stupore perché è il primo in una zona che rappresenta una fonte di impiego molto importante per i palestinesi ed è stato commentato così dall’ambasciatore diplomatico in Israele David Fridman:
“Il terrorista ha frantumato un sogno di pacifica convivenza a Barkan. L’area è considerata, sin dal 1982 un modello di proficua convivenza tra le popolazioni dell’area, con migliaia di persone che lavorano insieme e si guadagnano onestamente da vivere . Il terrorista, uccidendo barbaramente oggi due israeliani, ha infranto questa armonia. Le nostre più sentite condoglianze alle famiglie delle vittime”.
L’attentato è la cartina di tornasole di un odio anti-israeliano e anti-ebraico di cui si nutrono molti palestinesi, che utilizzano il terrore per continuare il loro assurdo progetto di morte.