Il terrorismo palestinese ha colpito ancora Israele. A pagare con la vita l’odio antiebraico è stato Yotam Ovadia, residente ad Adam, vicino alla capitale Gerusalemme.
Il ragazzo di 31 anni era uscito per fare acquisti per festeggiare Tu be Av, la festa degli innamorati secondo il calendario ebraico. Avrebbe dovuto fare una sorpresa alla moglie Tal e vivere insieme una bella serata all’insegna dei ricordi e dei progetti futuri e giocare con i due figli, Harel di 2 anni e Itai di 7 mesi.
Invece di trascorrere una bella serata in famiglia, Yotam è andato, suo malgrado, incontro alla morte.
Non è stata una fatalità, né un incidente. È stato un omicidio perpetrato da un terrorista palestinese accecato dall’odio per Israele e per gli ebrei.
Una giovane vita spezzata, arrivata in uno dei diversi molti caldi in Medioriente negli ultimi anni. L’attentato ha portato con sé la reazione di Israele, che oggi si è svegliato con la consapevolezza di un dolore che non finirà mai. Israele, il cui ministro della difesa israeliano, Avigdor Lieberman, ha scritto su Twitter:
“La riposta migliore al terrorismo è rilanciare l’insediamento ebraico nella Giudea-Samaria. Pertanto ho dato istruzione di preparare ad Adam progetti di costruzione di 400 nuovi alloggi, che dovranno essere approvati nei dipartimenti per la progettazione già nelle prossime Chiameremo quelle case Quartiere Ovadia”.
Ovadia in memoria del povero Yotam, l’ennesima vittima del terrorismo palestinese che vuole la distruzione di Israele e del popolo ebraico.
La notizia non è stata riportata nel migliore dei modi dalla stampa italiana. Non solo per quantità di informazione ma per qualità. L’Avvenire, per esempio, ha titolato: “Cisgiordania. Assassinato un colono, Israele risponde ampliando l’insediamento”.