I propal hanno calpestato la Shoah. Una bandiera palestinese e una frase contro il Giro d’Italia sono comparse sul ponte romano intitolato a Settimia Spizzichino, l’unica donna sopravvissuta alla retata fatta nel ghetto dai nazisti nella capitale il 16 ottobre 1943.
Lo striscione “Il Giro è sporco di sangue” fa riferimento al fatto che l’edizione 2018 della corsa in rosa è partita da Israele.
Carla Di Veroli, nipote di Settimia Spizzichino, ha detto:
“Bandiera e striscioni sono stati già rimossi. Trovo vergognoso e oltraggioso per mia zia Settimia Spizzichino, per coloro che nei lager sono stati sterminati e per gli ex deportati, aver compiuto un gesto che ancora una volta, in modo ignobile, tenta di far passare l’equazione Gaza come Auschwitz”.
Emanuele Fiano, deputato del Partito democratico, ha dichiarato in una nota:
“È una vergogna utilizzare il ponte intitolato a Settimia Spizzichino per fomentare il boicottaggio di Israele. Ed è una vergogna confondere la Shoah con la polemica con Israele. Solidarietà a Carla Di Veroli, nipote di Settimia Spizzichino, per il bruttissimo episodio di questa notte”.
Solidarietà è stata espressa anche dal vicepresidente della Regione Lazio Massimiliano Smeriglio:
“Voglio esprimere la massima vicinanza a Carla Di Veroli, nipote di Settimia Spizzichino. Ritengo gravissimo qualsivoglia accostamento tra le politiche di Israele, il Giro d’Italia e l’appartenenza alla religione ebraica che è stata pagata con la deportazione presso Auschwitz Birkenau. Quel ponte resta simbolo dell’antifascismo”.
Vicinanza arrivata anche dall vicesegretario del Pd Lazio, Enzo Foschi, che in una nota ha scritto:
“Voglio esprimere la mia solidarietà e vicinanza a tutta la comunità ebraica e a Carla Di Veroli. Chi crede che gesti oltraggiosi della nostra memoria aiutino la causa palestinese non capisce davvero nulla”.
I responsabili di questo vile gesto hanno offeso un simbolo della Shoah e uno degli eventi sportivi più importanti d’Italia, calpestando storia e cultura del paese, esclusivamente per attaccare Israele.
Perché quando c’è di mezzo lo Stato ebraico, il cuore e la mente di molti sono offuscato dall’odio e dell’intolleranza.