L’ambasciata Usa si è trasferita a Gerusalemme. Nel giorno che coincideva con la data gregoriana della nascita d’Israele, Ivanka Trump, figlia del presidente Donald Trump, ha celebrato lo storico evento dopo che il segretario al Tesoro, Steven Mnuchin, ha fatto cadere il drappo che celava una parte dell’edificio.
“A nome del 45esimo presidente degli Stati Uniti d’America, vi diamo ufficialmente il benvenuto per la prima volta nell’ambasciata degli Stati Uniti qui a Gerusalemme, la capitale d’Israele”.
Il presidente Donald Trump, in un video messaggio, ha dichiarato:
“La nostra più grande speranza è per la pace. Gli Stati Uniti mantengono il loro impegno per facilitare un accordo di pace duraturo. Israele è una nazione sovrana, col diritto di ogni altra nazione sovrana di determinare la propria capitale. La capitale di Israele è Gerusalemme”.
Nello stesso momento da Gaza sono partite migliaia di persone alla volta di Israele per seminare terrore e panico. Negli scontri sono morte 58 persone, almeno stando alle fonti palestinesi.
La situazione, però, non è così semplice. E allora dov’è la verità?
Un portavoce della Casa Bianca ha fatto sapere che quanto sta avvenendo a Gaza è responsabilità di Hamas “che sta intenzionalmente provocando la risposta di Israele”.
“Se ne avrete la possibilità, ricordate che rapire un soldato o un cittadino israeliano è molto meglio che ucciderlo”.
Secondo il gruppo terroristico Israele è terrorizzato dalla possibilità di veder scomparire i propri cittadini poiché “sa che i rapitori a quel punto possono decidere e chiedere tutto quello che vogliono”.
Nel post su Facebook, Hamas ha invitato i manifestanti a nascondere coltelli e armi sotto i vestiti, chiedendo agli abitanti della Striscia di scovare i cecchini israeliani, per “pianificare successive azioni contro di loro”.
Rapire cittadini israeliani per poi chiedere una posta altissima per il rilascio e dare la caccia ai militari israeliani per colpirli.
Cosa c’è di pacifico in tutto questo?