Israele bombarda e non commenta il suo obbligo di proteggere gli israeliani

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Yoram DebachEditor
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Israele bombarda e non commenta il suo obbligo di proteggere gli israeliani

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In queste ore la Russia ha chiesto spiegazioni a Israele per l’attacco aereo avvenuto ieri pomeriggio nella città siriana di Al-Dimas vicino Damasco, dove sono stati distrutti missili terra-aria S-300P di fabbricazione russa destinati all’organizzazione terroristica Hezbollah. Israele non ha ancora riconosciuto l’attacco, ma parafrasando le parole del Primo Ministro israeliano che già rilasciò parole simili lo scorso febbraio sempre in occasione di un attacco sul territorio siriano, il motivo è sempre lo stesso: “Israele fa di tutto per proteggere i suoi cittadini”.

Certo che se proprio volessimo guardare nel piatto degli altri, Israele dovrebbe chiedere alla Russia come mai intrattiene rapporti con Hezbollah come dimostrato dalla visita a Beirut dello scorso fine settimana del vice Ministro degli Esteri russo, Mikhail Bogdanov.

Le critiche a Netanyahu giungono anche dal fronte interno, dai partiti dell’opposizione che leggono nel raid aereo una trovata elettorale per dare una spinta alla sua corsa in salita per le prossime elezioni previste il 17 marzo.

Secondo un recente sondaggio se oggi ci fossero le elezioni verrebbero vinte dal fronte Laburista unito al partitino di Tziporah Livni ma viste le previsioni per gli altri partiti si rischierebbe lo stesso epilogo del 2009 in cui sempre la Livni uscì vincente con Kadima ma non riuscì a formare il governo dando il via all’era Netanyahu.

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