Ad Auschwitz vogliono solo guide polacche, minacciato operatore italiano

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Ad Auschwitz vogliono solo guide polacche, minacciato operatore italiano

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Ad Auschwitz esclusivamente guide polacche. È il messaggio intimidatorio comparso sul muro di una casa di Cracovia, dove abita un operatore italiano residente da 11 anni in Polonia. Messaggio accompagnato da una scritta “La Polonia per i polacchi” e un Maghen David (stella di David) paragonata a una svastica nazista. 

Il destinatario dell’ignobile gesto è Diego Audero, 35enne nato Cuneo, che alcune settimane fa aveva allestito e curato la mostra, ospitata dall’Istituto italiano di cultura di Cracovia e da lunedì in quello di Varsavia, che racconta la storia di  nostri connazionali militari internati nei campi di concentramento dal 1943 al 1945.  

Diego Audero, che lo scorso anno ha realizzato il volume-guida “Verso lo sterminio – Breve storia degli ebrei di Cracovia 1939-1945”, ha commentato così l’episodio e ha voluto ringraziare la vicinanza espressagli dalla direzione Museo di Auschwitz:

“Mi sento ferito e triste per l’accaduto perché la Polonia io la considero come casa mia. Mi ritengo totalmente integrato nella società e a Cracovia sto benissimo. Da circa un anno ho però avvertito che frange dell’ambiente sono diventate ostili verso gli stranieri, ma io non riesco a sentirmi tale. Voglio ringraziare la direzione che è prontamente intervenuta in mia difesa, ma anche tutti i miei amici e colleghi che mi hanno dimostrato la loro vicinanza e la loro solidarietà per quanto accaduto”.

Il portavoce del Museo di Auschwitz, Bartosz Bartyzel, infatti, ha mostrato tutta la preoccupazione per l’accaduto:

“Diego collabora con noi come educatore da molti anni, è una guida molto preparata che ha superato tutti gli esami e i corsi di formazione. Non possiamo che sottolineare come Auschwitz dovrebbe essere un luogo di tolleranza e non di discriminazione”.

La polizia sta indagando per scoprire la natura di un atto che non certo non aiuta a stemperare il clima che nelle ultime settimane si è accesso dopo la decisione del governo di Varsavia di punire (fino a tre anni di prigione) chi attribuisce responsabilità o corresponsabilità polacche nello sterminio avvenuto nei lager nazisti.

Come non ha aiutato il cinguettio della responsabile dell’educazione della regione di Malopolska, Barbara Nowa che, solo due giorni prima dell’apparizione delle scritte, aveva affermato di trovare scandalosa la presenza di guide straniere e che il Museo dovrebbe avvalersi esclusivamente di guide polacche “affinché rappresentino il punto di vista reale della storia e proteggano l’integrità della Polonia”, sottolineando che “la Polonia ha la responsabilità di scrivere la propria storia e di difenderla dalle falsità dei comunisti occidentali”.

Auschwitz solo guide polacche. Continua la riscrittura polacca della storia?

 

 

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