Nel massacro arabo-palestinese del 7 ottobre contro i civili israeliani sono coinvolti anche alcuni membri dell’Unrwa, l’agenzia Onu che si occupa esclusivamente dei palestinesi.
A fornire le prove schiaccianti è stato Israele, il cui dossier ha portato le Nazioni Unite a licenziare 12 membri dell’Unrwa che vanta 30 mila dipendenti, di cui 13.000 residenti a Gaza.
Prove talmente schiaccianti da vincere anche i pregiudizi antisraeliani dell’Onu. E non solo, perché lo scandalo che ha travolto l’agenzia Onu per i palestinesi ha convinto Italia, Usa, Canada, Australia, Finlandia, Regno Unito e Olanda a sospendere i finanziamenti elargiti dalla comunità internazionale.
La stessa Onu ha definito “orribili e molto gravi” le accuse nei confronti dei loro dipendenti coinvolti in crimini di omicidio, stupro, rapimento di massa.
La notizia ha accesso l’ennesima discussione sull’osmosi tra l’Unrwa e Hamas. Eh sì perché chi è caduto dalla sedia per queste accuse o è ingenuo oppure ha ignorato per anni gli appelli di Israele, UN Watch, organizzazione non governativa con sede a Ginevra la cui missione dichiarata è “monitorare le prestazioni delle Nazioni Unite sulla base della propria Carta” e della stessa l’Unrwa, il cui presidente Philippe Lazzarini denunciò gli attacchi di Hamas contro i propri dipendenti nel 2021.
Quel 2021 in cui parlammo anche di un rapporto di UN Watch, secondo cui 22 insegnanti dell’Unrwa a Gaza, in Cisgiordania, Libano, Siria e Giordania pubblicarono contenuti ostili contro ebrei o Israele sui loro profili Facebook: per un totale di 100 casi dal 2015.
Il dossier di Israele ha contributo a riaccendere un faro sulle attività dell’agenzia Onu per i palestinesi. Eh sì perché l’Unrwa fa un uso del termine “rifugiato” palestinese che contravviene anche l’altra agenzia Onu che si occupa dei rifugiati l’Unhcr (United Nations High Commissioner for Refugees).
A questo punto è d’obbligo un passo indietro.
L’Onu ha due agenzie che si occupano di rifugiati, una generica per tutto il mondo l’Unhcr, l’altra l’Unrwa a uso e consumo dei palestinesi.
Guarda caso per le due agenzie i numeri e le modalità attraverso cui dare lo status di rifugiato palestinese sono profondamente diverse.
Tanto per fare un esempio, secondo l’Unrwa i rifugiati palestinesi sarebbero oltre 5 milioni (dati del 2012), secondo l’Unhcr invece 30mila. Il motivo è semplice, per l’Unhcr non c’è ereditarietà nello status di rifugiato, condizione che in alcun modo coinvolge i palestinesi della West Bank.
E qual è stato e permane tutt’ora uno dei problemi che hanno ostacolato la pace tra Israele e arabo-palestinesi?
Proprio quelli del numero dei rifugiati, strano eh…