Questa mattanza cambia tutto. Cambia ogni cosa per la quale ci siamo battuti un’intera vita: la possibilità di una coesistenza, l’incoraggiamento dato ad ogni forma di collaborazione, applicare verso gli arabi d’Israele lo stesso atteggiamento che hai verso le persone ingrate a cui fai del bene: “prima o poi capiranno”.
Questi orrori che vanno aldilà di ogni nostra immaginazione ci devono imporre di rivedere i nostri valori. Io stesso fino ad oggi mi sono cullato in un sogno che stava tutto nella mia testa. Non sono stato romantico o ingenuo, ma proprio sprovveduto e autolesionista. Soprattutto, quando abitavo in Israele ho esposto la mia famiglia a rischi enormi per praticare le mie aperture verso “l’altro”.
Dal 7 ottobre, la data in cui si è spalancato l’inferno, ho perso tutti i riferimenti. Parlo con i ragazzi della scuola – alcuni di loro con sintomi da stress postraumatico proprio a causa dei video che viaggiano sui social – chiedendogli di attenersi alle istruzioni degli adulti e di fare la loro parte, infondendogli fiducia nel futuro e incoraggiamento. Ma farlo con la morte nel cuore e mentre non ci credi più è maledettamente difficile.
Prima aspettavo le loro domande come il deserto aspetta la pioggia. Oggi, ogni loro frase mi mette in difficoltà: “ci vogliono ammazzare tutti?, “esistono palestinesi che ci hanno difeso?”, “perché nel mondo ancora qualcuno sostiene Hamas”?
E non so rispondere. Non so più rispondere.
Se durante il giorno penso alle atrocità, mi sento atterrito, sconvolto. Se penso al mio lavoro, mi sento in colpa. Se mi impegno nel volontariato mi fermo ogni 5 minuti a pensare “ma a che serve?”.
Lo ripeto come un mantra da sempre che lo scopo dei terroristi è quello di “costringerci a cambiare il nostro stile di vita” e che l’unica risposta a questa barbarie è celebrare la vita, senza arrendersi.
Ma in questo momento non riesco a mettere in pratica tutto quello che pensavo di aver imparato nel tempo. Aggiorneremo tutti i manuali, la didattica, la visione, gli insegnamenti, i protocolli, tutto. Tutto. Perché dal 7 ottobre 2023 tutto è cambiato.