25 aprile, Brigata Ebraica insultata a Milano e Roma nel giorno della Liberazione

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25 aprile, Brigata Ebraica insultata a Milano e Roma nel giorno della Liberazione

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25 aprile, la Brigata Ebraica è stata insultata e attaccata sia a Roma che a Milano. È la cartolina che arriva dalle due città nel giorno in cui si celebrava la Liberazione dal nazifascismo in Italia, che sorpresa sorpresa mise gli ebrei al cento della propria discriminazione.

Risulta, quindi, ancora più incomprensibile come mai gli ebrei presenti ai cortei siano stati fatti oggetto di epiteti come “cani” o “assassini”, per poi sfociare nella narrativa antisemita e filo araba-palestinese “siete come Hitler”.

E non importa se come detto dalla Questura di Milano questi epiteti siano arrivati da “nordafricani esagitati”, nipoti e pronipoti di quegli arabo-palestinesi alleati con il Terzo Reich.

Perché da qualche anno, infatti, qualcuno ha deciso di far sposare in barba alla storia la presunta resistenza arabo-palestinese con quella italiana con nazismo e fascismo.

Ricostruiamo cosa è successo.

Milano. Tensioni nel corso della sfilata del corteo su corso Venezia, dove sono venuti a contatto i rappresentanti della Comunità con attivisti filopalestinesi e del Car. Tensioni esplose a piazza del Duomo, quando i già citati nordafricani esagitati hanno preso di mira lo spezzone della comunità ebraica con insulti e calci allo striscione di testa.

L’intervento dei City Angels schierati a protezione non ha placato l’irruenza e la violenza dei filopalestinesi, che sono stato fermato solamente dagli agenti in tenuta antisommossa, dopo aver attaccato lanciando spintoni e bastonate.

Mezz’ora dopo infine, alle 16.30, gli attivisti pro Palestina che stazionavano in piazza Duomo da prima dell’inizio del corteo hanno sfondato le transenne tentando più volte – sempre senza esito per grazie al puntuale lavoro delle forze dell’ordine – di avvicinarsi al palco.

Roma. Non è andata meglio nella capitale, dove al mattino pesanti insulti sono stati rivolti alla Brigata ebraica, arrivata a Porta San Paolo per deporre una corona in memoria della Liberazione. Anche qui momenti di tensione, caratterizzati da un lancio di sassi e petardi.

A guidare il gruppo degli assalitori propal c’era una persona che aveva sostenuto dopo il barbato attacco di Hamas del 7 ottobre: “È umano vendicarsi”.

Lei è Maya Issa, cioè la presidente degli studenti palestinesi di Roma.

Cara Maya, cari cuochi senza cucina, cari protagonisti delle lotte continue di piazze degli Anni 70 che oggi parlano dal pulpito, cari tutti:

Fate pace. Lo sappiamo quanto sia difficile e doloroso per voi, ma gli arabo-palestinesi non hanno nulla a che fare con la resistenza in Italia contro il nazifascismo, di cui peraltro sono stati alleati.

Gli ebrei sì, la Brigata Ebraica sì, al fianco di coloro che combatterono per la Liberazione di un paese, che oggi vi permette di urlare le vostre antistoriche e mendaci affermazioni.

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