È la mattina del 20 ottobre 1981 e gli ebrei sono pronti a festeggiare “Simchat Torah”, che cade al termine di Sukkot, la festa delle capanne.
Come tutti gli ebrei del mondo, anche quelli della sinagoga portoghese di Anversa si apprestano a trascorrere qualche ora nel tempio ebraico.
Non sanno, però, che il terrorismo palestinese ha pianificato un attentato proprio in quel giorno di festa.
E infatti alle 9:30 del mattino del 20 ottobre 1981 un camion bomba, parcheggiato nella notte vicino al tempio ebraico, esplode, uccidendo tre persone e ferendone altre centosei.
L’esplosione, avvenuta poco prima dell’inizio delle funzioni, fa saltare porte e vetrate della sinagoga.
A rivendicare l’attentato antisemita è Settembre nero, il gruppo terroristico palestinese, conosciuto per aver compiuto la strage alle Olimpiadi di Monaco nel 1972, dove furono barbaramente uccisi 11 atleti israeliani.
Fonti di polizia fanno sapere che il numero di targa sul telaio del furgone lo collega a un rivenditore di auto usate di Bruxelles. Una targa di transito rilasciata agli stranieri residenti per un breve periodo in Belgio.
A ritirare la licenza, secondo le stesse fonti, è stato un giovane moro che ha dato il nome di Nicola Brazzi e un indirizzo che poi si è rivelato essere quello dell’hotel Brussels.
Il signor Brazzi, ritenuto essere un libanese, non risulta essersi mai registrato in quell’albergo, ma in un altro, dove la sua nazionalità è riportata come cipriota. Nei giorni successivi all’attentato, le indagini portano all’arresto di tre neonazisti a Gent, città nella regione fiamminga del Belgio.
Per anni non si seppe più nulla fino al novembre 2008, quando un uomo di 55 anni di origine palestinese con passaporto libanese e canadese venne arrestato a Ottawa, in Canada, con un mandato di estradizione provvisorio per l’attentato alla sinagoga di Parigi del 1980 e come sospetto per l’attentato dinamitardo di Anversa.
Attentato che fu preceduto di poco più di un anno da quello perpetrato il 27 luglio 1980 sempre per mano del terrorismo palestinese, che fuori dal centro culturale Agoudath Israel lanciò delle granate contro un gruppo di 40 ragazzi ebrei (di età compresa tra i 10 e 15) che aspettavano con le loro famiglie un autobus per portarli al campo estivo, uccidendo il 15enne parigino David Kohane e ferendo altre venti persone.
Il terrorismo palestinese non ha mai fatto distinzione tra giovani, vecchi, donne, basta che a morire siano gli ebrei.