L’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) opera da oltre cinquant’anni, eppure il perimetro dei suoi poteri è sconosciuto alla maggior parte delle persone, così come le caratteristiche che la differenziano dall’Autorità Nazionale Palestinese (ANP). In particolare, gli stretti legami fra queste due organizzazioni portano spesso ad utilizzare le due sigle (OLP-ANP) in modo interscambiabile e, di conseguenza, erroneo.
L’OLP è infatti dal 1974 (ONU) l’unica legittima rappresentante dei Palestinesi. Lo stesso Israele gli ha riconosciuto questo status nel 1993. L’ANP ha invece un potere territoriale limitato ai Palestinesi residenti in West Bank e Gaza, ed è quindi più vicina a un’entità statuale in senso stretto. Con buona approssimazione, si può dire che l’OLP ha potere di trattare a livello internazionale in materia di status dei Palestinesi e della Palestina, mentre l’ANP rappresenta un potere di governo del territorio. Questa subalternità della ANP all’OLP è ancora più evidente se pensiamo che è stata proprio quest’ultima a negoziare la creazione della prima. Parliamo della Palestinian-Israeli Declaration of Principles on Interim Self-Government Arrangements (13 Settembre 1993), il primo documento relativo ai c.d. Accordi di Oslo.
Come è facile desumere da quel “Interim Self-Government”, la ANP nasce come organo transitorio, destinato ad avere potere amministrativo e di sicurezza interna sulle Aree A e B per un periodo di cinque anni (fino al 1999), prima di essere sostituita da uno Stato Palestinese stabile e dal relativo governo.
Ad oggi tuttavia, l’OLP e la ANP condividono lo stesso leader, Abu Mazen, e diverse organizzazioni facenti parte dell’OLP sono divenuti partiti all’interno della ANP (cui partecipano anche partiti non presenti nell’OLP come Hamas).
Le fazioni che fanno parte dell’OLP sono:
FATAH
Fondazione: 1959
Attuale leader: Abu Mazen
Il simbolo: una Palestina interamente araba, che i palestinesi dovranno ottenere tramite la forza (come testimoniano le mani che reggono le due armi automatiche e la granata sotto di esse). Una dimostrazione che la rinuncia di Fatah agli attentati nei confronti di Israele è solo formale.
Obiettivo attuale: piena applicazione degli accordi di Oslo, anche se, negli ultimi mesi del 2015, Abu Mazen ha dichiarato di non avere più intenzione di rispettarli.
Fondata nel 1959, Fatah rimane ad oggi la fazione politica con più ampio seguito all’interno dell’OLP e della ANP e governa i territori della c.d. Cisgiordania. Guidata fino al 2004 da Yasser Arafat, negli ultimi dieci anni è sempre più divenuta una proprietà personale di Abu Mazen. Ad ogni modo, dopo la morte di Arafat, Fatah ha perso gran parte del suo carattere unitario. Oltre alla scomparsa del suo leader storico, Fatah ha perso molti consensi per aver trafugato miliardi di dollari in aiuti (umanitari e strutturali) versati dai paesi stranieri nelle casse della ANP e per i gravi problemi di corruzione e gestione della cosa pubblica che la attanagliano. In seguito alle ultime elezioni, tenutesi quasi dieci anni fa (2006), Fatah detiene 45 seggi sui 132 disponibili presso il PLC (Palestine Legislative Council, ossia il Parlamento della ANP).
FRONTE POPOLARE PER LA LIBERAZIONE DELLA PALESTINA (FPLP)
Popular Front for the Liberation of Palestine (PFLP)
Fondazione: 1967
Attuale leader: Ahmad Sa’adat
Il simbolo: indica la necessità distruggere Israele e permettere il ritorno, in una Palestina comunista, dei fuggitivi della Nabka.
Obiettivo attuale: distruzione di Israele e ritorno dei profughi in una Palestina che non abbia più alcun elemento ebraico.
Il FPLP rimane il terzo partito più importante dei Territori Palestinesi, anche se oggi dispone di soli 3 seggi all’interno del PLC. È tuttavia il secondo all’interno dell’OLP. Nato nel 1967 dalla sezione palestinese del Movimento Nazionalista Arabo, di cui seguiva l’ispirazione laica e marxista-leninista. Raggiunta la massima fama negli anni ’60 e ’70, quando si rese responsabile di diversi dirottamenti aerei, negli ultimi quarant’anni il FPLP si è lasciato alle spalle una lunga scia di sangue israeliano. Uno dei più clamorosi attentati portati a termine da questa fazione è stato l’omicidio del ministro del turismo israeliano Rehavam Zeevi nel 2001.
FRONTE DEMOCRATICO PER LA LIBERAZIONE DELLA PALESTINA (FDLP)
Democratic Front for the Liberation of Palestine (DFLP)
Fondazione: 1969
Attuale leader: Nayef Hawatmeh
Il simbolo: la mappa della palestina indica l’obbiettivo finale del FDLP , una paese unito per Arabi ed Ebrei. La mappa è inscritta in una stella a cinque punte, che mostra le origini nel comunismo marxista e il forte legame con l’URSS.
Obiettivo attuale: creazione di un Stato Palestinese accanto a Israele, secondo i confini pre-1967 e con capitale Gerusalemme.
Il FDLP si distacca dal FPLP due anni dopo la nascita di quest’ultimo, ponendosi politicamente alla sua sinistra. Per tutti gli anni ’80 rimane il partito più laico e filosovietico dei territori Palestinesi, ma perde progressivamente gran parte del suo seguito e delle sue finanze con il crollo dell’URSS (che lo riforniva di armi assieme a Cuba) e l’ascesa dei gruppi filoislamici. Alle elezioni del 2006 è riuscito a ottenere solo 1 seggio nel PLC, ma continua a mantenere un certo peso nell’OLP. Si tratta di uno dei pochi gruppi palestinesi a non essere considerato come “organizzazione terroristica” da USA e UE. La lista degli attentati posti in essere dalla sua fondazione è tuttavia molto lunga, e comprende sia il Massacro di Ma’alot (ove morirono 22 bambini ebrei) del 1974 che l’attacco all’Immanuel bus (9 morti) del 2002.
PARTITO POPOLARE PALESTINESE (PPP)
Palestinian People’s Party (PPP)
Fondazione: 1982
Attuale leader: Bassam as-Salhi
Obiettivo attuale: sostenitore di una piena applicazione degli Accordi di Oslo.
Nato come Partito Comunista Palestinese nel 1982, ha perso parte della sua tradizione laica e comunista nel 1991, quando ha deciso di rimandare la lotta di classe a un periodo successivo alla liberazione della Palestina. La scelta di cambiare nome è derivata anche dalla percezione, radicata nel mondo arabo, del comunismo come sistema di valori lontano da quello musulmano. Un duro colpo per la fazione è stata la defezione, nel 2002, di Mustafa Barghouti, che ha fondato poco dopo Iniziativa Popolare Palestinese.
UNIONE DEMOCRATICA PALESTINESE (UDP)
Palestinian Democratic Union (PDU) o FIDA
Fondazione: 1990
Attuale leader: Saleh Ra’fat
Obiettivo attuale: creazione di un Stato Palestinese accanto a Israele, secondo i confini pre-1967 e con capitale Gerusalemme Est
Nata da una scissione interna al FDLP nel 1990, l’UDP ha posizioni più moderate rispetto a quest’ultimo, tanto da non aver mai posseduto delle propaggini armate. Alle elezioni per il PLC del 2006, si è presentata assieme agli altri due gruppi di matrice socialista, FDLP e PPP, con la lista al-Badeel, “Alternativa”, ottenendo il 2,8% dei voti e garantendosi due seggi.
FRONTE PER LA LIBERAZIONE DELLA PALESTINA
Fondazione: 1961
Attuale leader: Wasel Abu Yousef
Il simbolo: oltre alla stella rossa, che ne sottolinea le tendenze marxiste, troviamo il classico rimando alla lotta armata (ak-47) per liberare completamente la Palestina dalla presenza israeliana
Obiettivo attuale: distruzione di Israele e instaurazione di uno stato esclusivamente arabo-palestinese al suo posto
Fondato nel 1977, il FLP rimane tristemente famoso per il dirottamento dell’Achille Lauro nel 1985, in cui rimase ucciso l’ebreo americano disabile Leon Klinghoffer. Il suo leader storico Abu Abbas, è morto nel 2004 dopo essersi rifugiato per quasi vent’anni alla corte di Saddam Hussein, rimasto a lungo il più generoso finanziatore del FLP. Pur facendo parte dell’OLP, il FLP rimane operativo in Cisgiordania e Gaza solo tramite poche cellule.
FRONTE ARABO DI LIBERAZIONE (FAL)
Arab Liberation Front (ALF)
Fondazione: 1969
Attuale leader: Rakad Salem
Il simbolo: AK-47 iscritto in un triangolo con i colori della Palestina
Obiettivo attuale: distruzione di Israele e creazione di un’entità araba da inglobare nel progetto panarabista
Nato nel 1969 come braccio armato di Ba’ath in Iraq, l’ALF continua a essere parte dell’OLP nonostante le sue capacità operative si siano fortemente ridotte dopo la caduta del dittatore iracheno nel 2003. Di tutte le fazioni dell’organizzazione, l’ALF è l’unica che affonda le radici nel panarabismo. Il suo leader, Rakad Salem, ha passato cinque anni nelle prigioni israeliane (per aver finanziato le famiglie degli attentatori suicida) prima di essere liberato, nel 2006, assieme ad altri 57 palestinesi.
FRONTE DI LOTTA POPOLARE PALESTINESE (FLPP)
Palestinian Popular Struggle Front (PPSF)
Fondazione: 1967
Attuale leader: Ahmed Majdalani
Il simbolo: richiama il tema ricorrente di una Palestina libera e socialista
Obiettivo attuale: una Palestina araba libera dal Sionismo e governata dal socialismo
Creato da un membro (ex- Ba’ath) del FPLP nel 1967, ad oggi non ha più alcuna capacità di influenzare la politica dell’OPL. Inizialmente vicino a Fatah, se ne è allontanato nel corso degli anni ’70 per arrivare a posizioni più radicali. Lo guida Ahmed Majdalani, un professore dell’Università di Bir Zeit (situata nei pressi di Ramallah).