I timori di Israele si sono realizzati e una fonte palestinese riportata da Radio Israel fa sapere che parte del materiale edile entrato a Gaza negli ultimi mesi, destinato in teoria alla ricostruzione delle case e delle scuole, è andato a finire nel sottosuolo. Gli uomini di Hamas – che hanno il controllo su quanto entri ed esca dalla Striscia – come previsto hanno utilizzato il cemento e gli altri materiali da costruzione per riparare i tunnel del terrore distrutti da Israele durante l’Operazione Margine di Difesa e in parte anche dall’Egitto.
La vasta rete sotterranea da anni viene utilizzata dai terroristi per il trasporto di armi, ma in agosto era servita anche per entrare in territorio israeliano e compiere attentati, fortunatamente tutti respinti dalle forze israeliane che hanno scoperto e sventato decine di tentativi di attacchi terroristici ai villaggi ebraici più vicini a Gaza.
Prima dello scorso ottobre, lo Stato d’Israele aveva vietato l’ingresso nella Striscia di alcuni materiali da costruzione, proprio dopo aver scoperto un grande tunnel che attraversava Gaza e tramite il quale Hamas aveva progettato di attaccare la popolazione israeliana.
Due mesi fa invece, sotto la pressione internazionale, lo Stato ebraico – che a differenza dell’Egitto ha deciso di lasciare aperto il valico che lo collega a Gaza – ha accettato di lasciar passare tonnellate e tonnellate di materiali edili per la ricostruzione degli edifici danneggiati o distrutti. L’Onu aveva interceduto per le richieste palestinesi con una mediazione tra l’ANP e Israele, concordando un meccanismo di controllo che avrebbe assicurato che i prodotti non sarebbero finiti nelle mani di Hamas.